Cenni storico-culturalisui Proverbi Africani

compra adessoAbbiamo testimonianze dell’uso di proverbi già nell’antichità, sumeri, egizi ed ebrei arricchivano i loro discorsi con espressioni che oggi definiremmo “proverbi”, ma che in passato non erano etichettati come genere specifico, ma venivano generalmente definiti con un termine che voleva dire “parola”, e che sottintendeva trattarsi della parola di un saggio. Curioso notare che nella lingua dei loDagaa (Ghana settentrionale), vengono definiti con il termine yelbie che letteralmente significa “fanciullo”, ma anche “seme di parola”. E' così che si devono  comprendere  i proverbi africani.

I proverbi africani rappresentano un vero e proprio stile retorico tipico di molta Africa tradizionale. Mentre in Italia e in Europa in generale il proverbio è una citazione occasionale, in Africa senti i vecchi parlare, intercalando spesso i loro discorsi con proverbi, perché i proverbi africani possiedono una loro forza oratoria, che arricchisce e rafforza il discorso. I proverbi sottolineano un concetto, lo evidenziano, sono come le virgolette in un testo scritto, concentrano l’attenzione su un particolare del discorso.

La loro importanza ce la spiega bene quest’altro proverbio africano: «Chi mi dice di smettere di parlare con i proverbi, provi a salire sulla palma senza corda».

proverbio africanoI Proverbi africani solitamente esprimono una enunciazione atemporale, che similmente al mito, non può essere collocata storicamente, ma è assoluta, inoltre rimandano sempre a una generalità, una categoria, non a un individuo o a un oggetto particolare: gli anziani, le donne, i poveri, …
Tutti i proverbi e cosi anche i Proverbi africani vanno recitati come formule fisse, senza variazione alcuna e pertanto devono essere imparati a memoria.
I proverbi sono creazioni collettive, non hanno autore e per questo diventano patrimonio popolare e in quanto tali esprimono quelli che, in modo un po’ denigratorio, chiamiamo “luoghi comuni”, ma che in realtà rappresentano, almeno in linea di massima, pensieri condivisi da gran parte della società che li ha creati. I Proverbi africani bisogna quindi leggerli come tali, in quanto indicatori culturali. Infatti, il loro uso esprime l’assimilazione di una legge o di un principio presso una comunità e pertanto definisce un senso di appartenenza alla comunità stessa e anche una visione del mondo e del posto che l’uomo ha nella società.
Come le espressioni idiomatiche i proverbi hanno una certa “fissità”, si fondano su una frase generica e fissa che non può essere convertita in altre frasi.
Mentre le espressioni idiomatiche rimangono però confinate all’interno della comunità linguistica, più o meno grande, in cui nascono, alcuni proverbi hanno la capacità di travalicarne i confini ed essere pertanto facilmente compresi anche da membri di altre culture.
Ed è così anche nel libro Pensieri di cotone, dove, se pure sono stati inseriti solo proverbi raccolti in Benin, alcuni di loro si possono considerare a pieno titolo: Proverbi africani  perché riconosciuti universalmente anche fuori dal Paese.

Il Progetto di ASoC

compra adessoSiamo dunque  contenti di presentarvi la novità, ultima in ordine di tempo del progetto di ASoC in Benin la realizzazione del libro di proverbi africani "Pensieri di cotone" che è stato dato alle stampe a ottobre 2017 per raccogliere lo sforzo creativo di decine di ragazze e ragazzi del Movimento Africano dei Bambini e Giovani Lavoratori del Benin nel recuperare i proverbi delle rispettive Comunità.

Nella gran parte dei casi i proverbi sono stati raccolti nelle lingue tradizionali e poi tradotti in francese, in altri casi direttamente in francese.

pensieri di cotoneIl processo non è stato facile, perché sovente la scrittura nella lingua tradizionale non è un patrimonio comune e spesso si tratta solamente di una lingua orale che non ha una scrittura ben definita.
Nonostante le difficoltà o forse giusto a causa delle difficoltà incontrate, questa collezione è stata una esperienza culturale molto importante per ragazze, ragazzi, giovani lavoratrici e lavoratori che spesso non hanno alle spalle una educazione formale strutturata.

Occorreva un'azione che ponesse delle domande alle persone anziane e più rappresentative dei villaggi e quartieri, inoltre si trattava di scrivere il testo dei proverbi, di coordinarli in una lista a livello territoriale e inviarla al Coordinatore nazionale: tutta una serie di attività educative e operative molto significative. Per di più, tutte queste attività hanno condotto i giovani coinvolti ad approfondire la riflessione tanto sui contenuti dei proverbi quanto sul loro significato riferito all'oggi.

Pensieri di cotone è dunque il libro che premia il lungo impegno e lo slancio di tanti membri del Movimento Africano dei Bambini e Giovani Lavoratori del Benin, che hanno partecipato al progetto.  Oltre a mettere in evidenza i nomi, la provenienza, l'etnia e l'età delle ragazze e ragazzi che hanno materialmente raccolto i Proverbi, il libro contiene due interviste a due di loro, ognuno con la sua storia, ma con un punto forte in comune, e cioè che il Movimento dei Bambini e giovani lavoratori del Benin ha dato loro la opportunità di crescere socialmente e culturalmente e di diventare responsabili del progetto Pensieri di cotone per l'Africa.

marco aime Marco Aime uno dei massimi antropologi italiani, scrittore, giornalista, viaggiatore, grande conoscitore dell'Africa, nello specifico del Benin, con una attenzione particolare al tema dei Proverbi ha accettato di scrivere un contributo all'interno del libro, e anche in questo articolo ha tratto molto da alcuni suoi scritti.

Ne è scaturito un libro di 132 pagine la cui attrattiva risiede nel fatto che allo stesso tempo è collegato con un progetto di cooperazione internazionale, quindi un prodotto socialmente orientato, con sintetiche ma precise documentazioni del contesto e, contemporaneamente, veicolo culturale abilmente disegnato da Valentina Franceschini e graficamente piacevole tanto da poter essere un libro da regalo.

La scheda del libro sui Proverbi Africani

compra adessoIl libro "Pensieri di cotone" i cui curatori sono una ventina di giovani beninesi e cinque membri di A.So.C. ha, al suo interno, un contributo di Marco Aime uno dei massimi antropologi italiani, scrittore, giornalista, viaggiatore, grande conoscitore dell'Africa, nello specifico del Benin. L'estro creativo della disegnatrice Valentina Franceschini e la professionalità grafica di Giovanni Amato sono un ulteriore valore aggiunto. Il libro, nell'inquadrare il contesto da dove nasce, esprime la freschezza dello spirito con cui sono stati raccolti i proverbi in Benin. È scritto, oltre che in italiano, in lingua africana di diverse etnie e in francese, la lingua ufficiale del Benin.

Progetto grafico: Giovanni Amato, www.studiocreativamente.com
Illustrato da: Valentina Franceschini, www.valelapicca.me
Gruppo redazionale in Benin: Gagabriga Alimatou, Arouna Foudou, Bababodi Nouhoum, Djakpo Isidore, Adihou Rosine, Boconon Justin, Dossevi Franck, Dossuu Ange, Davo Napoléon, Yoho Cécile, Dovonon Adonis, Amoussou Rémy, Akpla Basi, Hounkanco Philomène, Sedjro-Agbe Rodrigue, Tagbekou Damien, Eloh Marc, Ametepe Huge, Menoudji Audace.
in Italia: Julia Preto Cerini, Anna Teresa Padovan, Stefania Pedersini, Aldo Prestipino, Lucia Tomba.